Gelsomino: rampicante, “falso” e altre varietà

I gelsomini possono essere ripartiti in base alla loro resistenza al freddo in tre gruppi: delicati, semirustici e rustici. Per ottenere il massimo risultato con il minor sforzo sarà sufficiente scegliere la specie più adatta al clima della vostra regione.

 

DELICATI
Jasminum polyanthum fiorisce da aprile a giugno. È un gelsomino sempreverde dalle piccole foglie leggere, con fiori bianco-rosati riuniti in grandi panicoli dal profumo molto intenso. Ha origini cinesi ed è riservato ai climi miti. La sua fioritura anche se effimera risulta particolarmente scenografica: i fiori visti da lontano appaiono come delle nuvole, profumate, illuminate dalla rosea luce dell’alba.
Jasminum sambac è un semirampicante di origine indiana, con fioritura che va da maggio a ottobre. I fiori bianchi e profumatissimi, anche se di dimensioni maggiori, vengono prodotti dalla pianta con maggior parsimonia, rispetto a J. polyanthum. Da questa pianta è stata prodotta una varietà, a fiore doppio, ancora più profumata: il ‘Granduca di Toscana’, che però rimane di piccola taglia e ha lo svantaggio di essere particolarmente sensibile al freddo.

 

SEMIRUSTICI
Jasminum azoricum è un sempreverde, con foglie trifogliate e fiori bianchi sfumati di rosa quando sono ancora in boccio. La fioritura si estende per tutto il periodo che va da giugno a ottobre. È originario dell’America meridionale e nei climi freddi va protetto o coltivato all’interno.

 

RUSTICI
Jasminum officinale è uno dei gelsomini più coltivati in Europa fin dalla metà del Cinquecento. È una pianta che d’inverno perde le foglie e proprio per questo ha la possibilità di affrontare meglio i rigori della stagione avversa. La fioritura bianca si estende da giugno a settembre. È originario dell’Himalaya, Cina, Afghanistan e Iran. È una pianta rustica, ma nelle regioni molto fredde richiede posizioni soleggiate.
Jasminum grandiflorum noto anche come “gelsomino di Spagna”, ha fiori grandi, all’esterno sfumati di rosa. La fioritura va dalla primavera all’autunno e nelle regioni a clima mite può proseguire anche d’inverno. Per il suo intenso profumo è la varietà ancora oggi coltivata a Grasse in Francia, per l’estrazione dell’essenza.
Jasminum nudiflorum è chiamato  anche “gelsomino di San Giuseppe“ perché tende a fiorire nel giorno di San Giuseppe. È un arbusto caducifoglio con portamento ricadente. La fioritura, come suggerisce il nome latino, avviene sulla pianta completamente spoglia, nella prima metà di marzo. Tra i gelsomini è probabilmente la specie più resistente al freddo (fino a -25 °C). Se messo a dimora in una posizione soleggiata tende a formare delle vere e proprie cascate di fiori gialli che però non profumano.

 

COSÌ BELLI DA ESSERE IMITATI: I FALSI GELSOMINI
Molte piante sono comunemente associate al genere Jasminum perché di aspetto simile o per l’aroma che dai loro fiori viene sprigionato.
Una di queste è il Rhyncospermum jasminoides che, appartenendo alla famiglia delle Apocynaceae, non ha niente a che fare con il gelsomino propriamente detto. È un rampicante molto resistente al freddo, con foglie verde scuro di aspetto ceroso. I fiori bianchi sbocciano tra maggio e luglio, sprigionando un intenso profumo, molto simile al gelsomino, che si differenzia da questo per una nota più pungente. Per quanto riguarda il terreno, il falso gelsomino non ha particolari esigenze, avendo comunque bisogno di una buona concimazione. Un’altra pianta che erroneamente viene chiamata “gelsomino notturno”, e che è stata fonte d’ispirazione per l’omonima poesia di Pascoli, è il Cestrum nocturnum che appartiene alla famiglia delle Solanaceae, in cui rientra anche la patata. Ha l’aspetto di un piccolo cespuglio, con fiori che di giorno sono pressoché insignificanti; di notte invece sprigionano un profumo così forte e avvolgente da essere quasi stordente.

 

Fonte: http://www.giardinaggioweb.net

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