La semina del prato in autunno

Per rinnovare un tappeto erboso e farlo tornare a verdeggiare l’operazione migliore da fare (purché non si abbia un manto troppo danneggiato) è sicuramente la trasemina. Il periodo migliore per seminare il prato è sicuramente quello autunnale.

L’autunno è il momento adatto perché è la stagione in cui il prato torna a crescere, ma in maniera più lenta rispetto all’esplosione primaverile. Ciò consente ai nuovi semi di nascere e avere il tempo di svilupparsi senza temere poi eccessivi calori, così come è bene evitare il troppo freddo, che potrebbe gelare il terreno.

La prima operazione da fare quando decidete di riseminare un prato è quello di sfalciare l’erba già presente: in questo caso è più semplice rimuovere i residui del taglio (il quale normalmente potrebbe essere lasciato – se non eccessivo – ed effettuare il cosiddetto “mulching”).

Prima di procedere alla semina vera e propria arieggiate superficialmente il terreno, rimuovendo eventuali muschi o cuticole secche tramite un rastrello arieggiatore. In mancanza di quest’ultimo un comune rastrello a denti stretti riuscirà comunque a rimuovere una buona parte dell’erba secca.

Per scegliere le sementi più adatte alla vostra situazione calcolate le ore di luce che il prato riceve quotidianamente e quanto è sottoposto all’usura e al calpestio. Esistono, infatti, tantissime varietà di semi per prato: intuirne la migliore significa ottenere un manto erboso più bello più a lungo.

La semina del prato va poi effettuata a spaglio, ovvero spargendo i semi in modo più omogeneo possibile. Seguendo le quantità necessarie indicate sulla confezione del prodotto scelto, avrete la certezza di coprire il terreno con un numero sufficiente di semi in modo da garantirne la copertura.
Procedete calcolando le aree che state ricoprendo e procedete a ritroso per non calpestare quanto appena fatto. Assicuratevi, se necessario, di utilizzare una dose più abbondante in caso di zone particolarmente danneggiate.

Una volta terminata l’operazione di semina, il terreno va ricoperto con uno strato di terriccio di circa 5 mm di spessore. Un terreno leggero, composto di torbe bionde e brune, è l’ideale per questo tipo di lavoro. L’aggiunta di fertilizzante (qualora non già presente nel prodotto scelto), inoltre, aiuterà i nuovi semini a germogliare più in fretta e garantirà anche una durata maggiore nel tempo.

Per far sì che il letto di semina sia ben omogeneo e i semini non rimangano al di fuori del terreno l’ulteriore passaggio è quello di passare sul tappeto erboso con un rullo pesante. In commercio (ma anche a noleggio) si trova comunemente la versione in ferro da riempire d’acqua in modo che acquisisca il peso necessario.
Anche durante quest’operazione procedete a ritroso per non ricalpestare la zona già lavorata; due passate saranno più che sufficienti a livellare il prato.

L’ultima operazione da fare è, infine, irrigare abbondantemente. Nel giro di pochi giorni si cominceranno già a vedere i primi risultati. L’accortezza è quella, ovviamente, di evitare il calpestio dell’area in questa fase in cui l’erba è ancora molto delicata.

 

 

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